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  • Centro di ricerca interdisciplinare sulla Sostenibilità e il Clima

Clima: Roberto Buizza, professore ordinario presso il Centro di Ricerca interdisciplinare sulla Sostenibilità e il Clima, è tra i firmatari dell'appello al Governo italiano per ridurre le emissioni di gas serra

Data pubblicazione: 06.06.2025
Riduzione emissioni gas serra
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Roberto Buizza, professore ordinario di Fisica del sistema Terra, dei pianeti, dello spazio e del clima presso il Centro di Ricerca interdisciplinare sulla Sostenibilità e il Clima, è tra i venticinque scienziati ed esperti di clima in Italia che hanno firmato un appello al Governo italiano per sostenere con determinazione l’obiettivo europeo di riduzione del 90% delle emissioni climalteranti entro il 2040, indicato dal Comitato Scientifico Europeo sul Cambiamento Climatico (ESABCC) come tappa cruciale per raggiungere la neutralità climatica al 2050. 
L’iniziativa arriva pochi giorni dopo l’annuncio della Commissione europea, secondo cui l’Ue è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2030.

Di seguito la lettera indirizzata al presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni e al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin


Alla cortese attenzione
della Presidente del Consiglio dei ministri, On. Giorgia Meloni,
e del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Gilberto Pichetto Fratin

Noi, studiosi impegnati nella ricerca scientifica sui cambiamenti climatici, sulle politiche di mitigazione e adattamento e sui sistemi complessi come il clima, desideriamo esprimere la nostra preoccupazione per il futuro del Paese e per le persone e specie viventi che abitano il pianeta rivolgendo un appello ai rappresentanti politici.

I dati più recenti confermano la pericolosa realtà del surriscaldamento globale: il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato e le temperature negli ultimi decenni sono cresciute con una rapidità che non ha eguali almeno negli ultimi 2000 anni. Tale riscaldamento sta compromettendo gli equilibri climatici, ecologici ed economici in molte aree del pianeta. L’Italia è tra i paesi minacciati e sta già sperimentando numerosi impatti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici, con proiezioni che indicano un aggravamento delle condizioni nei prossimi decenni: aumento delle ondate di calore, con impatti sulla salute pubblica, in particolare per le persone vulnerabili come anziani e bambini; riduzione delle precipitazioni nevose e ritiro dei ghiacciai; stress idrico crescente; incendi sempre più vasti e con comportamento estremo; innalzamento del livello del mare ed erosione costiera.

La preoccupante realtà del surriscaldamento globale non può più essere negata. Per questo è necessario che tutti facciano la loro parte per ridurre le emissioni climalteranti, in particolare quei Paesi come l’Italia e l’Europa che hanno una chiarissima responsabilità storica.

In questo contesto, accogliamo con favore la proposta dell'ESABCC (European Scientific Advisory Board on Climate Change) che ha indicato come per l’Unione Europea l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90-95% nel 2040 (rispetto ai livelli del 1990) sia una tappa imprescindibile per raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica al 2050, obiettivo già incardinato nella Legge europea sul clima e comunicato nell’ambito della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. Tale riduzione rappresenta un’opportunità per l’Europa, poiché comporta numerosi vantaggi: maggiore sicurezza energetica e riduzione della dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili; miglioramento della salute pubblica e riduzione dei costi sanitari; stimolo all'innovazione tecnologica e creazione di posti di lavoro verdi; minimizzazione dei rischi ambientali e sociali.

Il raggiungimento di questo obiettivo intermedio al 2040 sarebbe infine una scelta strategica per il presente e il futuro della nostra economia. La chiarezza e la coerenza degli obiettivi climatici sono infatti fondamentali per orientare gli investimenti dell'industria e della finanza verso soluzioni sostenibili e innovative. Solo con una rotta ben definita e supportata da evidenze scientifiche, oltre che da solide motivazioni politiche strategiche, possiamo evitare di rallentare la transizione energetica e quindi mettere a rischio la competitività del nostro sistema produttivo, e nel contempo fare la nostra parte nella lotta al surriscaldamento globale.

Per questo, chiediamo al Governo di sostenere con convinzione l'obiettivo europeo del -90% al 2040. Si tratta di una scelta che richiede coraggio politico, ma che sarà ricordata come un atto di responsabilità verso le future generazioni.